I bravi marinai in genere evitano il cattivo tempo con un’attenta analisi delle previsioni meteorologiche. A volte tuttavia può capitare che esse siano disattese o sottostimate e ci si ritrovi a dover affrontare mare mosso, vento forte ed onde grosse. Navigare con il maltempo può rivelarsi pericoloso ed incute timore ma è un rischio inevitabile che può rivelarsi un buon test per affinare la tecnica marinaresca, le doti e l’efficienza della barca, così come per formare un equipaggio affiatato e ben organizzato. L’importante è affrontare la situazione con il giusto approccio, mantenendo calma e nervi saldi, e sapere come comportarsi per ridurre al minimo i rischi. Per fare ciò conta molto l’esperienza personale dello skipper, lo stato dell’equipaggio e la preparazione della barca, ma è altrettanto importante sapere come navigare in presenza di mare grosso e vento forte.
Con il maltempo, il primo istinto è sempre quello di rifugiarsi in un porto, ma in realtà questa non è sempre la scelta migliore: le innumerevoli incognite (visibilità ridotta,onde grosse, bassi fondali, ecc.) e l’impossibilità di seguire una rotta o mantenere un’andatura costante, possono causare complicazioni e rendere difficile raggiungere la terra. Vale la pena provarci se il porto è sopravvento (risalendo il vento e avvicinandosi alla costa le onde via via diminuiscono e perdono violenza) ma non se, al contrario, si trova sottovento (sarebbe più facile avvicinarsi, ma in prossimità della terra le onde sarebbero ancora più grosse e frangenti, a causa della diminuzione dei fondali).
Nel dubbio meglio restare in mare, prendendo tutte le misure e gli accorgimenti necessari per garantire sicurezza. La prima cosa da fare per fronteggiare il maltempo e le continue variazioni di rotta causate dal vento è spegnere il pilota automatico e prendere il timone.
Il maltempo in mare comporta nuvole grosse, pioggia, fulmini, freddo e visibilità ridotta e dipende da due fattori: intensità del vento e grandezza delle onde. La velocità del vento si misura in nodi (un nodo equivale a circa 1,8 Km/h) e solitamente i venti vanno da 0 a 30 nodi.Oltre i 20 nodi siamo già in condizioni di maltempo e per continuare la navigazione in condizioni di sicurezza diventa necessario ridurre le vele. Dai 30 nodi in su siamo in presenza di una burrasca ed occorre preparare la barca: lo scafo, gli alberi, le attrezzature e le vele che devono poter incassare i colpi del mare e resistere alla violenza del vento, mentre l’equipaggio deve accertarsi che tutto funzioni correttamente.
La prima regola per ogni membro dell’equipaggio è indossare il salvagente e assicurarsi alla jack-line (cavo che evita di cadere fuoribordo). Sia sul ponte che sottocoperta tutto deve essere in ordine e bloccato, in modo che gli oggetti non volino da una parte all’altra durante gli sbandamenti. È necessario inoltre chiudere tutti gli oblò e gli osteriggi per non imbarcare acqua e ritrovarsi con gli interni della barca allagati.
Quando si è in mare aperto, con cattivo tempo e mare grosso, la scelta è tra due alternative: mettersi col vento in poppa o rimanere alla cappa, in posizione di attesa.
Se il vento soffia nella direzione giusta quella di navigare col vento in poppa è la soluzione più facile e più comoda, l’importante è controllare la velocità per rimanere in condizioni di sicurezza.
Se non si può o non si vuole fuggire in poppa, non resta che aspettare con la barca in cappa: in cappa ci si può restare qualche ora ma anche per giorni, in attesa che il vento cessi. Si può stare sottocoperta, l’importante è effettuare brevi turni per la guardia del ponte.
Il maltempo mette a dura prova non solo equipaggio ed attrezzature, ma anche il motore della barca: a causa del mare mosso, uno degli inconvenienti più frequenti è dovuto al violento rimescolamento del gasolio: la morchia ristagna all’interno del serbatoio e può otturare i filtri bloccando il motore. Il problema si risolve rimuovendo la morchia una volta finita la tempesta o installando nel serbatoio un rubinetto di spurgo per cercare di prevenire il problema.
Insomma, per affrontare il maltempo serve il giusto approccio, vale a dire essere capaci di adattarsi alla nuova situazione, modificare i propri piani di navigazione ed evitare di mettere in pericolo equipaggio e imbarcazione.